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  • Immagine del redattoreLuca Gonzatto

Il cambiamento siamo noi attraverso le nostre scelte

Aggiornamento: 9 giu 2019

Cos’è per noi lo sviluppo?


Troppe volte abbiamo sentito parlare di crescita del pil ed abbassamento dello spread ma guardando concretamente al futuro, cosa significano questi dati?


A cosa ci porteranno se non ad una costante corsa e ad una continua lotta alla sopravvivenza?


Spesso me lo chiedo proprio perché questi dati e queste statistiche prendano in considerazione un fattore fondamentale: l’ambiente.


“Se lo sviluppo economico non ci rende anche felici, allora è un falso sviluppo” Pepe Mujica

Come individui, come cittadini e come parte di un ecosistema molto complesso, in ogni nostra attività non ci dovremmo mai dimenticare di porre uno sguardo responsabile all'ambiente.


Come sottolinea Daniel Lumera in Choose Love, noi potremmo diventare dei grandi matematici, dei grandi fisici, ma se usiamo questa conoscenza senza coscienza per costruire una bomba atomica anziché trovare delle soluzioni efficaci e concrete per sfamare chi non ha accesso all’acqua ed al cibo, dove andremo se non alla distruzione?


La società moderna infatti, proprio perché spinta da questa continua crescita economica sta intuendo solo adesso che ogni volta che in nome del “progresso” distrugge un ecosistema, attinge ad un capitale insostituibile che non appartiene all'uomo, ma a tutte le creature che insieme a noi abitano in questo pianeta.


Onu: <<clima oltre 1,5 gradi se non si agisce Se i paesi della Terra non prenderanno provvedimenti per limitare i gas serra, il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di 1,5 gradi (l'obiettivo più ambizioso dell'Accordo di Parigi) fra appena 12 anni, nel 2030.>>



A cosa comporta l'innalzamento delle temperature?

Una delle principali conseguenze del cambiamento climatico è:

  • un impatto sulla disponibilità delle risorse idriche,

  • sul deterioramento della qualità del suolo,

  • effetto che a sua volta si ripercuoterà su sull’agricoltura.

Questo impatto sull’agricoltura potrebbe portare a una ridotta disponibilità di cibo nei Paesi già a rischio denutrizione. Ma non solo:

  • I cambiamenti climatici mettono a dura prova gli equilibri dei processi ambientali e degli habitat, ovvero gli ecosistemi naturali quali foreste, praterie, deserti, sistemi montani, laghi, oceani e via dicendo.

  • Aumento della frequenza di inondazioni, alluvioni, ondate di calore, uragani ecc. Questi eventi spesso causa morte e danni economici ingenti.

  • Gravi conseguenze per la salute umana, come ad esempio la diffusione di malattie infettive (malaria, tenia, febbre gialla, ecc.) in alcune zone, l’aumento dei decessi soprattutto tra la popolazione anziana a causa di ondate di calore o freddo estremo.

  • Decessi e incidenti dovuti ad eventi climatici estremi.

Per quanto tempo si potrà continuare con questo progresso sconsiderato e per quanto ancora l’opinione pubblica potrà credere che tutto si possa risolvere cambiando una lampadina tradizione con una led a basso consumo?


“Sappiamo di essere agenti di cambiamento della storia. E la storia non può essere eliminata come le pagine di un sito web” Angela Davis


UN CAMBIO DI PROSPETTIVA


A volte basta “semplicemente” cambiare prospettiva per rendersi conto di quanto Un Altro Mondo, possa essere realmente possibile a partire dalle due azioni apparentemente più semplici ed innocue: come mi rapporto con me stesso e le persone? Quali conseguenze negative o positive possono avere le mie azioni e le mie scelte?


Azioni apparentemente innocenti, ma che possono essere determinanti per la realtà che ci circonda.


Oggi finalmente si inizia a parlare degli effetti devastanti degli allevamenti intensivi e dell’eccessivo spreco delle risorse, delle conseguenze etiche che l’attuale sistema di produzione della carne porta inevitabilmente con sé – non più rare nei mass media e nei social le immagini che smascherano quello che si nasconde dietro agli allevamenti intensivi.


Lev Tolstoj all’apice del suo percorso culturale e spirituale asseriva dopo una lunga carriera di caccia, che se i mattatoi avessero le pareti di vetro, più nessuno mangerebbe carne.


Ciò che accade ogni giorno, ogni minuto ed ogni secondo negli allevamenti intensivi è qualcosa di davvero spaventoso


Nel mio percorso personale dopo un importante shock nel trovarmi di fronte a certe realtà, mi son reso conto che le mie scelte di tutti i giorni potevano avere delle ripercussioni incredibili. E’ così che da allora ho fatto il possibile per informare, sensibilizzare non orientando lo sguardo sul senso di colpa che certe realtà e certe immagini avrebbero fatto emergere, ma sull'opportunità.


L’orrore ed il senso di colpa innescano l’odio, la consapevolezza dell’opportunità da luogo alla scelta e Food ReLOVution stravolge completamente il modo di rapportarsi a certe tematiche etiche, ambientali, sociali, non esaltando la morte e la distruzione bensì l’altro importante aspetto che deriva da una scelta realmente consapevole: la Vita.



L’empatia e la tenerezza della vita che nasce e cresce, la forza di poter essere davvero il cambiamento di cui noi, e le prossime generazioni, abbiamo bisogno.


Il precedente lavoro del regista Thomas Torelli ruotava tutto attorno ad un concetto universale: Tutti siamo Uno – “In Lak’Ech, io sono un altro Te stesso”.  Con Food ReLOVution questo universale concetto continua, si amplifica e si espande per arrivare dritto al cuore non attraverso il pregiudizio o la condanna, ma tramite l’informazione e la constatazione innata in ogni bambino: Tutto Vive.


“se sapessi che il mondo finisce domani, pianterei comunque il mio albero di mele” Martin Luter King Jr

Food ReLOVution. Nessuna etichetta, nessuna crociata a favore di nessuno schieramento bensì l’intenzione di mostrare al pubblico le conseguenze che inevitabilmente le industrie zootecniche e farmaceutiche portano con sé.


Per quanto l’argomento sia difficile e molto ampio da narrare, il film di Thomas Torelli mantiene una grande sensibilità e rispetto verso lo spettatore.


Tra gli intervistati spicca il potente carisma della dott.ssa Vandana Shiva, l’umile vastità del dott. Franco Berrino, la determinazione del professore di fisica Noam Mohr, la calda opportunità della dott.ssa Marilù Mengoni, la delicata consapevolezza della scrittrice Frances Moore Lappé e la commovente speranza di Peter Singer.


Molti altri intervistati si susseguono in Food ReLOVution per trasmettere negli 85 minuti più 30 minuti di contenuti extra, che Un Altro Mondo parte prima di tutto da noi e dal nostro essere nel mondo.


“non sottovalutare l’importanza che puoi avere perché la storia ci insegna che il coraggio può essere contagioso e la speranza può vivere di vita propria” Michelle Obama

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